Ibrahimovic vs Messi, finalmente contro

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schumi the best
view post Posted on 23/11/2011, 18:14




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I due si incontrano per la prima volta in una sfida ufficiale, un duello a distanza destinato a fare la storia del calcio recente. Da un lato l'erede di Marco van Basten, dall'altro il il discendente diretto di Diego Armando Maradona. E, in mezzo, il "filosofo" Guardiola
Il suo nemico sarà anche il “filosofo”. Ma in campo, Zlatan Ibrahimovic, dovrà vedersela con ben altro tipo d’avversario. Per lo svedese quella di stasera sarà soprattutto la sfida a distanza con Lionel Messi. L’argentino che, alla fine dei conti, gli ha fatto terra bruciata al Barcellona. Scippandogli la posizione di centravanti nello scacchiere blaugrana e portandolo alla progressiva emarginazione che lo ha reso un calciatore rossonero.
Ibrahimovic ritrova il Barcellona a quasi un anno e mezzo dal 25 agosto 2010, la serata del trofeo Gamper disputato tra i catalani e il Milan che sancì il suo definitivo addio alla “camiseta” blaugrana. Messi non metteva piede in Italia (quanto meno in senso calcistico) dal 20 aprile sempre del 2010, quando fu trafitto per 3-1 dall’Inter nella semifinale d’andata della Champions League. Anche quella volta si giocava a San Siro.

E, anche quella volta, non riuscì a pungere. Incredibile ma vero, infatti, la “pulce” non ha mai segnato contro una squadra italiana in cinque precedenti complessivi (tre partite contro l’Inter, uno contro l’Udinese nella Champions League 2005/06 e uno contro il Milan nell’andata di questa edizione). Se possibile, l’ultimo tabù del due volte vincitore del Pallone d’Oro è questo.
Ben altra storia rispetto a Ibrahimovic, che di tabù a cui pensare ne ha almeno un paio. Il Pallone d’Oro – premio che quest’anno l’ha addirittura snobbato non inserendolo nella lista dei 50 finalisti – e la Champions League, competizione mai vinta ma nella quale pare avere ingranato grazie alla maglia rossonera. Al Milan, infatti, ha già segnato 7 gol in 11 partite della manifestazione (0,63 reti a partita di media) ed è soltanto a due marcature di distanza dal “personale” europeo stabilito ai tempi dell’Ajax (9 gol ma in 27 match). Con l’Inter segnò 6 gol in 22 sfide (0,27 di media), con il Barcellona 4 in 10 (0,4).
Segnali di risveglio che non possono intimorire Messi, autore di 42 gol in 60 partite di Champions League (0,7 di media) e che proprio nell’ultimo turno europeo ha toccato le 200 reti in maglia blaugrana (a soli 24 anni). Milan-Barcellona, però, è per entrambi l’occasione più propizia per salire l’ultimo gradino e “dare un segnale al calcio”, per dirla alla Guardiola.

La strana coppia che alla fine scoppiò nella stagione 2009/10, si trova di fronte per la prima volta in una partita ufficiale. L’unico precedente è ufficioso e risale addirittura al Trofeo Gamper dell’agosto 2005, quando la Juventus di Fabio Capello vinse ai rigori al Camp Nou. Ibrahimovic giocò il primo tempo, non segnò e fu sostituito da David Trezeguet. Messi restò in campo 89’ e diede spettacolo facendo capire a tutti che nonostante i 18 anni era già pronto per un posto in prima squadra.
Adesso è giunto il momento della resa dei conti. Una sfida a distanza tra due modi opposti e altrettanto geniali di intendere il calcio. Da un lato la potenza e i colpi inimmaginabili di un gigante alto 195 cm e con un 46 di piede. Dall’altro i guizzi e la genialità di un trequartista divenuto attaccante nonostante i 169 cm e un fisico da vera pulce. L’erede di Marco van Basten contro il discendente diretto di Diego Armando Maradona. Se non è roba da palati fini questa...
 
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